Thomas Hobbes, Leviatano (Trad a cura di Carlo Galli), XXXIX, p. 497 (Notes for my lectures on Secularism, Secularization)

Talvolta [la parola chiesa] è presa anche nel senso degli uomini che hano diritto di far parte della congregazione, anche se non sono realmente riuniti in assemblea,, vale a dire dell’intera moltitudine dei Cristiani, per quanto dispersi essi siano[…]

E’ solo in questo ultimo senso che la Chiesa può essere presa come una persona unica, che si può dire abbia il potere di volere, di pronunciare, di comandare, di essere obbedita, di fare leggi, o di compiere qualsivoglia altra azione. Infatti senza l’autorità ch eprocede da una congregazione legittima, qualsiasi atto venga compiuto in una riunione di persone è l’atto particolare di ognuno di quelli che erano presenti ed hanno contribuito al suo adempimento e non l’atto di tutti loro in blocco, come un sol corpo; molto meno l’atto di quelli che erano assenti o essendo presenti non volevano che fosse compiuto. In modo conforme a questo senso, definisco una Chiesa come una società (Company) di uomini che professano la religione cristiana, uniti nella persona di un sovrano unico, al cui comando essi devono riunirsi in assemblea e senza la cui autorità essi non devono riunirsi in assemblea. E per il fatto che in tutti gli stati l’assemblea che è senza l’autorizzazione del sovrano civile è illegittima, anche la chiesa che si è riunita in assemblea in qualche stato che ha proibito ad essa di riunirsi in assemblea è un’assemblea illegittima.

Segue anche che non c’è una chiesa universale sulla terra alla quale tutti i cristiani sono vincolati ad obbedire perchè non c’è sulla terra un potere al quale sono soggetti tutti gli altri stati. Vi sono Cristiani nei diversi domini e stati ma ognuno di essi è soggetto di quello stato di cui è membro e di conseguenza non può essere soggetto ai comandi di qualche altra persona. Perciò una chiesa che sia in gradodi comandare, giudicare assolvere condannare o compiere qualsiasi altro atto è la stessa cosa di uno stato civile. poichè si sudditi di esso sono degli uomini, e una chiesa, poichè i sudditi di esso sono cristiani. Governo temporale e spiritale nonsono che che due parole introdotte nel mondo per far sì che gli uomini vedano doppio e si ingannino sul loro sovrano legittimo. E’ vero che i corpi dei fedeli, dopo la resurrezione, saranno non solo spirituali ma eterni: ma in questa vita essi sono grossolani e corruttibili. Perciò non sia altro governo in questa vita sia dello stato sia della religione che non sia temporale; e non c’è insegnamento di una dottrina qualunque che sia legittima per ogni suddito, se coluoi che governa sia lo stato sia la religione vieta che sia insegnata. E chi governa deve essere uno; altrimenti necessariamente seguono fazioni e guerra civile nello stato tra la chiesa e lo stato, tra spiritualisti e temporalisti, tra la spada ela giustizia e lo scudo della fede, e quel che è più nel cuore di ogni cristiano tra il Cristiano e l’uomo.