Quoted from Hans Blumenberg, La leggittimità dell’età moderna,  p.18 (Note for my lectures on Secularism and Identity of European West).

La scienza, della quale già Hegel nella filosofia del diritto, a proposito della sua indipendenza dottrinale dallo Stato, dice che “al pari di una Chiesa si modella per sè a totalità di un peculiare principio, la quale totalità può considerarsi anche come subentrante nel luogo della Chiesa stessa con ancora maggiore giustificazione” -questa scienza che non solo vuole comprendere il mondo, ma anche dedurvi nuove norme di comportamento [ricordare il dubbio di Tolstoj] si ritrova in una tale condizione di sovracompetenza [Überzuständigkeit] proprio per il fatto di essere “mondanizzazione della combinazione originariamente cristiana fra progetto di mondo e direttiva di comportamento”. Considerando questa funzione, non desta meraviglia che il risultato dell’attività di questa scienza, a partire da Galilei, sia la “secolarizzazione della rivelazione naturale nel materialismo meccanicistico” Il mondo del medioevo era finito, ma il suo dio infinito; nell’età moderna “il mondo assume questo attributo di Dio; linfinitezza viene secolarizzata” [spazio/tempo]. Cit Hegel Grundlinien der Philosophie des rechts (1821) § 270.