Quoted from Carlo Galli, Saggio introduttivo a Thomas Hobbes, Il Leviatano. Trad. italiano di Gianni Micheli, BUR 2011 p.XXVII (Notes for preparing lectures on “Secularism and West-European Identity” to be held in the University of Kaunas) [key word: dedivinizzazione]

Il terzo punto decisivo è che il regno di Dio nel mondo cessa quando il popolo ebraico rifiuta la monarchia divina e chiede un re come tutti gli altri popoli -ciopè con l’inizio del regno di Saul-, e non ricompare più nella storia; […] E lo stesso Cristo, il nostro benedetto salvatore per Hobbes è certo mediazione fra Cielo e Terra, è Dio e Uomo (anche se non mancano venature di arianesimo): ma la sua funzione consiste essenzialmente in una profezia  (ovvero in una manifestazione della volontà di Dio accompagnata da miracoli) che implica la completa e radicale dedivinizzazione del mondo. Questo viene liberato da Cristo sia dal paganesimo sia dagli altri miracoli e dalle altre profezie , sia do ogni uso fondativo della stessa trascendenza, che viene reinterpretata come regno di Cristo in questa terra nel futuro. Cristo non apre le porte a un altro mondo ma è nella sua persona l’adempimento della promessa del padre ai progenitori cacciati dall’Eden; e il suo regno è di questo mondo, la sua “seconda e gloriosa venuta” (poiché afferma Hobbes, nella Bibbia non si parla mai di un altro mondo spirituale). Il Cristianesimo, per Hobbes, completa e perfeziona la dedivinizzazione del mondo iniziata col regno di Saul.

[…] dopo la cessazione degli oracoli e la diffusione del cristianesimo, e dopo la conversione al cristianesimo di tutti i sovrani, il mondo cristianizzato(ovvero disincantato) si offre alla politica scientifica. l’escatologia rende autonoma l’immanenza. […] a differenza della coincidenza pagana fra politica e -che era fondata su una religione elementare e instabile che aveva bisogno di contenuti, di divinizzare ora questa ora quella città, dominio, impero – la coincidenza fra religione  e politica difesa da Hobbes è “vuota” despiritualizzata e de-sostantivizzata; il cristianesimo è il riconoscimento di un’assenza che fa epoca; e quindi -in quanto fa tabula rasa dei vincoli e delle superstizioni tradizionali- è la condizione della scienza e della politica.. Solo un’epoca cristiana è capace di disincanto […] Solo se è cristiano lo stato può sussistere. IL dio mortale e artificiale, il Leviatano, si erge nel teatro che gli è approntato dal Cristianesimo, in quanto sancisce lo spazio vuoto della modernità.