Alda Guadalupi ha presentato nella Sala Giubileo dell’Hotel Filoxenia (messa gentilmente a disposizione dalla Comunità greco-orientale di Trieste) ad un pubblico sempre attento e commosso “Le molte case dei miei ritorni” (di Gabriella Valera Gruber, Ibiskos Editrice Risolo 2012). Lo ha fatto con intensità poetica intrecciando i propri pensieri con i molti versi e le molte poesie selezionate.

“E’ così che verso dopo verso Gabriella appare, una luce azzurra che improvvisamente sa dirci quanto ci ama, parlandoci dei suoi immensi silenzi. Gabriella è capace di offrirci anche la sua umanità quando comprende di appartenere al mondo e umilmente medita sull’irreparabile crudeltà, parole sue, di ciò che invece non comprende:

Io chiudo gli occhi
tu, per favore raccontami.
So che saprai raccontarmi
parole di verità.
E se poi con la tua mano
la mia spalla sfiorerai
io chinerò il capo
pacificata forse
con la parola e col silenzio
che come angeli perversi
si contendono il mio corpo. (Lettura da pagina 13)”

Dopo l’introduzione di Alda Guadalupi l’autrice ha sottolineato il valore simbolico del “gesto” come chiave d’acesso ad alcuni dei testi che considera più importanti e significativi del suo percorso poetico.

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