Un bell’incontro del mio gruppo di “Poesia e Solidarietà”
Una tra le tante poesie lette:
IL VIAGGIO
In mezzo a sulfuree acque il grigio
ha ondeggiato sin dall’inizio della Storia,
ogni onda già ha raggiunto la sua spiaggia
ma il viaggio non può lasciare il centro del mare.
In un malato stupore esso deve immergersi e tornare indietro,
tutto vorticoso nel suo ondeggiare,
tutto, come un tormentato e stanco sogno,
non c’è fine all’orrore, non c’è.
Sul lato della barca muti
immortali marinai si appoggiano,
i loro occhi brucianti fiamme
che da tempo hanno voluto estinguere.
Ma l’occhio cerca e fissa ancora
per catturare l’alba;
oh, questa primitiva, primordiale ricerca –
rapidi banchi di nebbia sopra il mare.
Se fosse stato il cuore, sarebbe diventato muto,
se fosse stata l’anima, si sarebbe logorata,
se il sogno, la nebbia l’avrebbe coperto,
se lacrime, essi le avrebbero trasformate in pietra.
SRECKO KOSOVEL
Traduzione di Hari Bertoja dall’inglese (Bert Pribac e David Brooks, dal libro “The Golden Boat: selected poems of Srecko Kosovel”, 2008)